Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

lunedì 26 novembre 2012

EDITORIALE MILAN: “VOLLI, SEMPRE VOLLI, FORTISSIMAMENTE VOLLI…I 3 PUNTI”.


I ROSSONERI  BATTONO 1-0 LA JUVE GRAZIE A UN DISCUSSO RIGORE DI ROBINHO E FERMANO LA CORSA DELLA CAPOLISTA

Ci sono un paio di aggettivi, sradicati dai nomi di due importanti esponenti appartenenti al campo musicale e letterario, grazie ai quali è possibile descrivere al meglio il Milan visto nel match di ieri sera contro la Juve a San Siro.
Partiamo dal Milan Queeniano. Il riferimento è ovviamente tutt’altro che relativo a ciò che riguarda ambiti regali e di corte. Stiamo invece parlando di una squadra che ha incarnato al meglio l’anima musicale del gruppo capace di dominare il panorama del rock (e non solo) dagli anni ’70 ai ’90. Queen che avevano a capo un inimitabile leader, Freddie Mercury, impersonificato nel Milan odierno da Stephan El Shaarawy, preziosissimo anche ieri: talento da vendere, al quale aggiungiamo applicazione, sacrificio, duttilità.
Il Milan del “We will rock you” e dell’ “I want it all” lo si è visto nel primo tempo. Partito forte, con le prime conclusioni firmate da un impeccabile Mattia De Sciglio dopo 4 minuti di gioco e da Kevin-Prince Boateng in contropiede al 15’, senza lasciare occasioni a una Juve stordita e aggredita dai rossoneri che, come potrebbe ricordarci il titolo della seconda canzone menzionata, premono e vogliono il vantaggio. Raggiunto al 31’, grazie a un calcio di rigore trasformato da Robinho e concesso dall’arbitro Rizzoli per un presunto fallo di mano di Isla su colpo di testa di Nocerino: il tocco con il braccio sembra inesistente ma il difensore cileno paga un gesto scomposto e troppo rischioso in area di rigore.
La reazione dei bianconeri non c’è, le occasioni sono pari a zero. E la squadra di Allegri chiude senza patemi la prima frazione di gioco avanti di un gol.
We will rock you” e “I want it all”, dicevamo in precedenza. Risultato: Juve scossa dalla veemenza del Milan e agognato vantaggio conquistato dai rossoneri. Per chi mastica un minimo di inglese, capire i collegamenti con i titoli delle due canzoni non è certamente un’impresa impossibile.
Nel secondo tempo, lo stile Queeniano si fa da parte, lasciando il campo a un Milan Alfieriano. Una squadra che evita distrazioni fatali, mantiene la concentrazione e si copre maggiormente, con il chiaro intento di difendere il vantaggio acquisito. Proprio come Vittorio Alfieri, noto esponente della letteratura italiana, che nella Lettera responsiva a Ranieri de’ Casalbigi racconta di essersi fatto legare ad una sedia per non farsi distrarre dallo studio e di essersi fatto rasare i capelli solo su una metà della testa per impedirgli, grazie al suo impresentabile aspetto, di uscire di casa e di allontanarsi da ciò su cui era concentrato.
Ecco perché abbiamo visto un Milan Alfieriano: un Milan più chiuso, che evita di scoprirsi troppo, meno bello rispetto al primo tempo ma in grado, grazie a una grande forza di volontà, di portare a casa il risultato. Esattamente come la storia del drammaturgo di Asti, preso nello sforzo, poi rivelatosi vincente, di diventare un autore tragico.
La Juve nella ripresa ha tenuto in mano il pallino del gioco, ma si è resa realmente pericolosa solo in un’occasione, con una conclusione a botta sicura di Vucinic respinta sulla linea da un Constant anche ieri prezioso.
Volli, sempre volli, fortissimamente volli..(i 3 punti)”. Ecco il motto vincente che ha accomunato il Milan e Vittorio Alfieri nella serata di ieri. Senza dimenticare l’impatto rock stile Queen del primo tempo (che ha scosso finalmente anche Nigel De Jong, solida diga a centrocampo) e la pennellata d’arte di un Caravaggio, ovvero Riccardo Montolivo, che investito del ruolo di capitano ha sfoderato l’ennesima grande prestazione.
Contro la Juve si è rivisto il Milan dei guerrieri,dei lottatori, il Milan che i tifosi amano vedere. E perché questa squadra possa sempre fornire prestazioni simili, i Queen, dandoci un ulteriore aiuto, lanciano agli uomini di Allegri un ultimo appello: “Don’t stop (me) now”, because “The show must go on”…….

Simone Nobilini
(@SimoNobilini)

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